Mercato Fotografico: La Sconcertante Verità Che I Fotografi Faticano Ad Accettare

Domandone iniziale: perchè parlare oggi di mercato fotografico e non di tecnica fotografica?

La risposta più banale sarebbe: perchè tutti i fotografi (da sempre) disquisiscono troppo di attrezzatura, luce, post-produzione, fotoritocco… e troppo poco di promozione, marketing, strategie di vendita.

La risposta meno banale invece è: perchè oggi, in un mercato fotografico sempre più affollato e competitivo, non ne puoi più fare a meno (a meno che la fotografia non sia per te solo un hobby e tu non abbia alcuna intenzione – da qui in futuro – di trasformarla in un’attività remunerativa, sia part time che full time).

Proseguendo così nella lettura scoprirai:

  • Le più grandi lamentele dei fotografi da che mondo è mondo (o da che internet è internet)
  • Le più grandi domande dei fotografi da che mondo è mondo (o da che internet è internet)
  • In quale epoca stai “davvero” vivendo (attenzione: ciò che sto per rivelarti è esattamente il contrario di quello che i guru della comunicazione ti hanno raccontato fino ad oggi)
  • Lo stato d’animo migliore con cui approcciarti al mercato fotografico nel 2015. Esatto, hai letto bene, c’è scritto “stato d’animo” e non “strategia” – perchè senza il giusto focus tutte le migliori strategie sono destinate a fallire miseramente . E ne so qualcosa sulla mia pelle…

Pronto? Allacciati le cinture che partiamo.

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Mercato Fotografico: le più grandi lamentele dei fotografi

Ecco un elenco delle più grandi lamentele che ormai da anni sento provenire dalla bocca dei fotografi, soprattutto professionisti:

  • In giro c’è troppa concorrenza e il mercato è saturo
  • Ormai tutti scattano foto e tutti si credono fotografi
  • La vera fotografia è morta
  • Oggi emergere è diventato molto più difficile
  • Il digitale e internet hanno letteralmente ammazzato la fotografia
  • Gli smartphone hanno creato orde di fotografi dilettanti e presuntuosi
  • Il mestiere di fotografo è morto
  • E altre morti/uccisioni in ordine sparso

Lamentele giustificate? Forse si. O forse no. Ma per spiegarti meglio qual è secondo me la prospettiva migliore sotto cui guardare l’intera faccenda, devi pazientare ancora un po’.

Intanto passiamo ad analizzare anche le più grandi domande che in 9 anni di militanza nel mercato fotografico mi sono sentito rivolgere sempre dagli stessi fotografi.

Alla fine – come vedrai – domande e lamentele sono strettamente correlate.

 

Mercato Fotografico: le più grandi domande dei fotografi

Luca, secondo te…

  • (la prima è in assoluto la *superstar* incontrastata): Come posso promuovere la mia attività di fotografo al meglio e raggiungere tutti quei clienti di “fascia alta” che hanno una grossa capacità di spesa, senza però dover investire troppo del mio tempo nel marketing e/o troppi soldi in pubblicità?
  • Come posso vivere dignitosamente di fotografia?
  • Come posso ottenere più visibilità su internet e incrementare le richieste di contatto da parte dei clienti?
  • Come posso mandare più visitatori al mio sito fotografico?
  • Come posso mandare più visitatori alla mia pagina facebook?
  • Come posso espandere il mio mercato in modo strategico sia online che offline?
  • Dove conviene oggi investire in pubblicità? Ma soprattutto…conviene ancora?
  • E mi fermo qui per non allungare oltremodo la lista, ma potrei continuare ancora per un bel po’… credimi.

Di sicuro – se anche tu fai (o vorresti fare) della fotografia una fonte di guadagno – magari molte di queste domande te le sarai già poste più e più volte. E forse avrai anche pescato a piene mani dalla lista di lamentele elencate all’inizio.

Nel corso dei prossimi mesi risponderò ad ognuna di queste domande in modo mirato e strategico (tranquillo!) ma adesso voglio spiegarti perchè – in base alla mia esperienza – “lamentele” e “domande senza risposta” vanno sempre di pari passo. Almeno nel mercato fotografico contemporaneo.

 

Mercato Fotografico: il Grande Boh

Lo faccio spesso. Non si tratta di un gioco perverso ma semplicemente del tipo di approccio che da sempre utilizzo su me stesso quando ho un problema da risolvere e non so che pesci prendere, o quando mi trovo di fronte a un fallimento professionale imprevisto (e ne ho avuti…) e devo necessariamente analizzare la cause che lo hanno provocato e che mio malgrado non sono riuscito a “vedere per tempo”.

Già… ma cosa faccio?

Il Gioco del Grande Boh. In cosa consiste?

Semplice: mi pongo una serie di domande circoscritte all’ambito d’interesse che in quel momento sto analizzando e se almeno una risposta coincide con un Grande Boh (leggi: “non so proprio cosa rispondere”) vuol dire che esistono ancora delle grosse aree di miglioramento su cui lavorare o almeno un punto di vista che non avevo tenuto nella giusta considerazione.

Negli anni, facendo questo gioco molto semplice ogni qual volta un fotografo veniva da me e si lamentava della crisi, della concorrenza o della presunta morte della “vera” fotografia, lo sottoponevo a una raffica incrociata di domande per testare la sua resistenza al Grande Boh.

Domande tipo:

Che tipo di strategie emozionali usi quando sei di fronte a un cliente per chiudere la trattativa senza dargli il tempo di rimandare la decisione?

Di media, su cento visitatori che approdano sul tuo sito web, quanti compiono una certa azione (esempio: mandare una mail con la richiesta per un preventivo, iscriversi alla newsletter, commentare un articolo, scaricare un pdf esemplificativo dei tuoi lavori, ecc…) e quanti altri invece se ne vanno via senza fare assolutamente nulla?

In cosa le tue fotografie e i tuoi servizi sono diversi dalla concorrenza in termini di benefici “effettivi” per il cliente? Intendo dire benefici tangibili, non “vaghi” o “fumosi”?

Che strategie promozionali usano i tuoi concorrenti e quali effettivamente funzionano?

(nel caso in cui il fotografo in esame già investa in pubblicità a pagamento su google e/o facebook): quante persone approdano sul tuo sito dopo aver visto la pubblicità e lasciano dei dati per essere ricontattati?

Quando un potenziale cliente ti contatta telefonicamente, che tipo di script già pronto usi?

(Quella che segue è la mia preferita e nel 99% dei casi mi regala sempre un Grande Boh Grosso Come Una Casa, tanto che non escludo di aver turbato il sonno a molti fotografi professionisti e semplici appassionati di fotografia):

Quali strategie di comunicazione metti in atto per far comprendere ai tuoi potenziali clienti – e dunque al tuo potenziale mercato – che assoldare te come fotografo rappresenterebbe per loro un grande “valore aggiunto” rispetto al semplice parente che si diletta da qualche anno con la sua reflex (nel caso di clienti privati) o rispetto ai fotografi da cui sono soliti servirsi (nel caso di agenzie, aziende, editori, galleristi)? Tradotto: che metodi promozionali adotti per amplificare il “valore percepito” dei tuoi servizi e delle tue fotografie rispetto alla concorrenza?

(ultima domanda esemplificativa, che riceve molti più boh di quanti in effetti uno si potrebbe aspettare): A chi ti rivolgi? Quali sono i tuoi clienti ideali?

Statistiche alla mano, circa il 70% dei fotografi sottoposti a questa raffica di domande bastarde da parte del sottoscritto rispondono democraticamente con un Grande Boh ad almeno 6 su 8. Viva la faccia della sincerità.

Il restante 30% risponde con un Grande Boh ad almeno 4 delle domande.

Morale della favola: siamo tutti d’accordo che il mercato fotografico sia cambiato terribilmente negli ultimi anni, e che le vecchie logiche di un tempo non funzionano più se vuoi avere successo come fotografo (o quantomeno essere pagato “bene” per i tuoi servizi), ma se tu per primo non sai che pesci prendere allora come pretendi che qualcun altro peschi per te?

Fin quando ci saranno Molti Grandi Boh nella tua testa di fotografo in materia di promozione, marketing e vendita… allora vuol dire che hai ancora ENORMI margini di miglioramento su cui lavorare, e che il futuro è ancora tutto da scoprire e pieno di belle sorprese.

Come dissi una volta a un fotografo (continuava ad obiettarmi che a lui del marketing e della promozione non gliene fregava nulla perchè di fronte a scatti “eccezionali” il cliente doveva per forza rivolgersi a lui e non ad altri):

 

citazione sulla fotografia e il marketing

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Perchè ora o mai più, caro amico fotografo

La storia dell’uomo è fatta di cambiamenti e di epoche.

Non voglio star qui a fare il professorino o ergermi a filosofo dell’ultima ora, però è un dato di fatto: a un certo punto dell’evoluzione umana si impongono alcune tecnologie che cambiano profondamente le nostre abitudini, e non c’è al mondo persona carismatica, guru o movimento conservatore finanziato dalle maggiori lobby economiche del pianeta che possa sperare di lottare contro questi cambiamenti.

Quando a cavallo fra il 1700 e il 1800 esplose la rivoluzione industriale, le persone si trasferirono dalle campagne alle città e pian piano l’industria soppiantò il lavoro agricolo. Che sia stato un bene o un male non sta a me dirlo, ma tale fu.

Quando Steve Jobs presentò al mondo il primo iPhone, alzi la mano chi non pensò: cavolo, ma io non voglio un computer portatile, voglio un telefono!

Se facciamo ancora un passo indietro al 1996 quando uscì il Motorola StarTAC e ci fu la prima grande esplosione dei moderni cellulari, alzi la mano chi non pensò che “mai e poi mai se ne sarebbe andato in giro con quella specie di diavoleria per manager incravattati e con la puzza sotto il naso”.

Vuole solo fare il figo – sentivi spesso ripetere in giro dalle persone.

 

 

Senza andare troppo lontano, confesso che io stesso ho nutrito un certo tipo di pregiudizio ai tempi del primo iPhone.

Ricordo che me ne regalarono uno e che il mese dopo lo vendetti su Ebay senza aver mai aperto la confezione.

Mai e poi mai avrei sostituito il mio meraviglioso Nokia super efficiente e super piccolo con quella specie di televisore ambulante.

Bene: oggi ho due smartphone di ultima generazione (fra cui un iPhone) e non ci penso minimamente a tornare indietro al vecchio e indistruttibile Nokia.

E che dire dell’avvento dei social network come nuova industria della comunicazione visiva globale?

 

citazione kodak vs instagram

Morale della favola… oggi hai di fronte due possibilità:

  1. Continuare a lamentarti del fatto che gli smartphone hanno ucciso la vera fotografia – sputando astio e frustazione sulla valanga di fotografi concorrenti che magari hanno scoperto questa passione proprio grazie alla diffusione di smartphone e fotocamere digitali.
  2. Prenderne atto una volta per tutte, cambiare punto di vista, e capire effettivamente come sfruttare al meglio le nuove strategie di marketing fotografico che internet (e più in generale il mondo del digitale) ha messo oggi a disposizione dei fotografi. In definitiva: abbracciare nuove opportunità.

La prima opzione non ti porterà a nulla, indipendentemente dalle ragioni (plausibili o meno) che tu possa avere. La seconda opzione, invece, ha già vinto da tempo la partita.

Di conseguenza, se davvero vuoi giocare la tua partita nel mercato fotografico odierno, devi giocare con le regole di oggi. Non con quelle di dieci anni fa.

John Cage disse:

[Tweet “Non riesco a capire perché alle persone spaventino le nuove idee. A me spaventano quelle vecchie.”]

 

In quale epoca stai davvero vivendo: la menzogna che continuano a raccontarti

Chissà quante volte avrai sentito dire in giro che ormai viviamo nell’era dell’informazione.

Bene… sappi una cosa: tutto questo è falso.

Forse a cavallo degli anni duemila eravamo in piena era dell’informazione. Ma oggi non più. Sarebbe come dire che siamo ancora nell’età del fuoco semplicemente perchè ancora oggi accendiamo il fuoco per bruciare la legna.

No. L’era dell’informazione ormai è un dato di fatto, fa parte delle nostre vite, e quindi è già superata.

Magari invece avrai sentito dire in giro da qualche noto “guru” che abbiamo abbandonato l’era dell’informazione e siamo da poco entrati nell’era della distrazione.

In altre parole, con la diffusione bulimica di social network e strumenti altamente tecnologici a basso prezzo, siamo perennemente iper-connessi e dunque sopraffatti da messaggi di ogni tipo.

Di conseguenza, la nostra soglia di attenzione è sempre più bassa ed è quindi anche più difficile riuscire oggi a catturare davvero l’attenzione di un visitatore che magari approda sul nostro sito fotografico pieno di errori madornali.

 

 

Ebbene no. Anche in questo caso, l’era della distrazione è già passata.

Forse 2/3 anni fa potevamo ancora parlare di “distrazione”, ma oggi non più. Oggi siamo già tutti distratti e spesso la fretta di condividere immagini su Facebook è maggiore della nostra voglia di soffermarci sull’articolo di un blog che ci ha particolarmente colpito.

Bene, ti chiederai… allora si può sapere in che razza di era stiamo vivendo, caro Luca?

L’era della creazione, amico mio.

Oggi – con la nascita di piattaforme tecnologiche sempre più avanzate per la creazione e condivisione di contenuti di qualsiasi tipo – ognuno di noi è diventato un piccolo artista in miniatura, un creativo digitale.

Ormai non si contano più le app che puoi scaricare ovunque e che fanno praticamente ogni cosa, anche il caffè volendo.

La conseguenza di tutto questo è che la tecnologia non è mai stata così semplice e alla portata di tutti. E questo è ancor più vero per la fotografia.

Prendi un iPhone di ultima generazione, un account su 500px, un profilo su Instagram e una piattaforma di storytelling come Storehouse, ed ecco che in un nanosecondo puoi condividere i tuoi scatti in ogni angolo del globo.

Da ricercatore instancabile e appassionato di avanguardie tecnologiche quale sono da sempre, confesso che negli ultimi tre anni ho avuto modo di testare almeno 20 applicazioni web tanto straordinarie quanto sconosciute al 99.99% dei fotografi (e quando dico straordinarie e sconosciute intendo proprio “straordinarie” e “sconosciute”) – alcune di esse  legate strettamente all’universo fotografico, altre meno – che se inserite in una giusta strategia di marketing possono davvero far esplodere la visibilità e i guadagni di migliaia (milioni) di fotografi nel mondo.

Ma è proprio questo il punto: nell’era della creazione, la tecnologia straordinaria – da sola – comunque non basta, in quanto deve sempre servire gli scopi e le esigenze dei singoli (in questo caso il marketing per fotografi).

L’aspetto fantastico è che con un po’ di creatività e lungimiranza si possono raggiungere risultati davvero impensabili… credimi.

Ecco perchè penso sinceramente che siamo appena entrati nella nuova età dell’oro della fotografia.

 

citazione era della creazione

A tal proposito mi piace citare un bell’articolo a firma Simone Poletti di Fotografia Professionale che credo sintetizzi perfettamente tutta la questione, intitolato profeticamente “Fortunatamente il futuro è incerto!” e di cui riporto qui un breve stralcio:

“Prova a pensare al mondo della fotografia di qualche anno fa: le macchine professionali costavano una follia, per diventare fotografo professionista dovevi avere amici o genitori facoltosi in grado di regalartene una, oppure dovevi impegnare mesi e mesi del tuo stipendio per acquistarla.

Poi ti aspettavano chilometri e chilometri a piedi, in auto o in treno per mostrare le tue immagini ad un editor o a un fotografo che ti volesse prendere “a bottega“, spesso gratis o malpagato.

La nostra visione della fotografia “di una volta” è filtrata dal modo romantico in cui vogliamo vedere questo mondo pionieristico e indubbiamente affascinante. Ma la realtà del 99% dei fotografi era fatta di sacrifici spesso inutili, stipendi da fame e rullini bruciati e inservibili a causa di acidi vecchi e laboratori con scarsa perizia. Per fortuna il futuro è diverso da come lo immaginavamo!

Per fortuna il futuro è incerto e non esistono dogmi o posizioni acquisite, dipende tutto da te! Non servono strade dove stiamo andando, serve immaginazione, creatività, voglia di fare e di mettersi in gioco.”

 

Conclusione

Come ha detto Francis Bacon, uno dei più grandi pittori del Novecento:

[Tweet “Chi non applica nuovi rimedi sia pronto a nuovi mali. Il tempo è il più grande degli innovatori.”]

 

Quindi, per concludere: se oggi vuoi rendere la fotografia un’attività remunerativa e di successo (e vincere la guerra della visibilità nel mercato fotografico attuale) hai solo due strade… entrambe complementari:

  1. Imparare a scattare fotografie migliori
  2. Imparare a promuovere te stesso e le tue foto con altrettanta passione e lungimiranza (che verità sconcertante…)

Se t’interessa il punto numero 2) allora sei nel posto giusto.

La cattiva notizia (ma poi mica tanto) è che il mercato fotografico attuale richiede fotografi che sì, sappiano scattare fotografie migliori della concorrenza, ma che sappiano anche ragionare da imprenditori digitali. Quella buona – ottima direi – è che pochissimi fotografi (nel mondo e soprattutto in Italia) lo hanno ancora capito.

Come si dice: chi prima arriva meglio alloggia.

5 commenti su “Mercato Fotografico: La Sconcertante Verità Che I Fotografi Faticano Ad Accettare”

  1. Ciao Luca, grazie al tuo commento sono approdato su questo fantastico blog.

    Il blog è un canale di comunicazione molto importante perché rivela diversi aspetti di un fotografo. Purtroppo, molti fotografi non l’hanno ancora capito, lo ritengono una perdita di tempo e secondo me, il vero motivo è perché cercano soluzioni più semplici e, soprattutto, si rifiutano di confrontarsi.

    È fondamentale restare al passo con i tempi, basta lamentarsi e fare crociate contro i fotografi improvvisati. Il problema non è il digitale, ma più una scarsa autostima, derivata dal fatto che, probabilmente, vi sono delle lacune. Basterebbe un po’ di umiltà, prendere atto dei propri limiti e rimettersi in gioco.

    A presto 😉

    Rispondi
  2. Ciao Francesco e grazie per i complimenti 😉

    Concordo pienamente con te quando dici che molti fotografi cercano “soluzioni più semplici” in materia di promozione, e questo secondo me non è affatto un male…

    In effetti gestire un blog richiede comunque un certo impegno e altrettanta costanza… ma è solo una delle molte strade che oggi i fotografi hanno (avrebbero) per promuovere la propria immagine ed entrare in contatto con i potenziali clienti…

    Tu ad esempio sei uno dei pochi fotografi italiani che fa blogging in modo “mirato” e “consapevole”, ma aprire e gestire un blog – pur essendo un fenomenale canale di comunicazione e promozione – non è per tutti…

    La verità è che là fuori ci sono molti mercati emergenti che stanno solo aspettando dei fotografi lungimiranti e brillanti. La questione vera è saper riconoscere questi mercati e capire come promuoversi efficacemente. Che poi lo si faccia con:

    1) Un blog
    2) Delle inserzioni a pagamento su facebook a costi decisamente bassi (basta solo applicare alcune strategie mirate per avere un ritorno dell’investimento consistente…)
    3) Dei meccanismi semi-automatici per generare spontaneamente passaparola e ottenere referenze gratis da clienti acquisti o potenziali
    4) Una Newsletter sul proprio sito
    5) Delle partnership commerciali rivolte al mercato dei piccoli imprenditori e dei business locali
    6) Delle presentazioni dal vivo con strumenti tecnologici ad hoc per massimizzare le vendite

    eccetera eccetera eccetera… va bene comunque!

    L’importante è mettersi in gioco e… agire.

    A presto 😉

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