[Guida Definitiva] Copyright Fotografia: 17 potenti strategie per non farti fregare il lavoro, smascherare i furbetti, e vendere alla grande i diritti di utilizzo

Se qualcuno ti rubasse il lavoro, magari guadagnandoci a tua insaputa…

… t’incazzeresti?

La risposta, ovviamente, è SI.

E qui casca l’asino.

Infatti, quando si parla del copyright in fotografia, i dati e le statistiche sull’uso illegale di immagini protette dal diritto d’autore sono ormai simili ad un bollettino di guerra.

Ascolta bene:

Una scioccante statistica pubblicata di recente rivela che ogni anno, soltanto negli Stati Uniti, circa il 10% dei fotografi professionisti si rivolgono all’Associazione Nazionale dei Fotografi Americani per scovare l’uso illegale di una foto o di un gruppo di foto protette da copyright (fonte: PPA)

Praticamente un fotografo su dieci.

Spaventoso… non trovi?

Tutto questo per dire che – Italia o Stati Uniti – non fa alcuna differenza.

Del resto, la professione del fotografo è cambiata molto negli ultimi 15 anni.

I progressi in fatto di attrezzatura e di stampa hanno rivoluzionato il modo in cui i fotografi operano, sia dal punto di vista artistico che da quello professionale.

A complicare le cose mettiamoci anche il fatto che oggi, con l’avvento dei social network, quasi ogni persona può copiare le tue immagini e mostrarle in tutto il mondo in pochi secondi.

Senza che tu ti accorga di nulla.

citazione sul copyright in fotografia: NELL'EPOCA DI INTERNET IL TUO REDDITO DI FOTOGRAFO DIPENDE SOPRATTUTTO DALLA PROTEZIONE DELLE TUE IMMAGINI E DALLA VENDITA DELLE TUE LICENZE

Magari a questo punto starai pensando che a te queste cose non succederanno mai.

Che non sarai proprio tu il fotografo “sfigato” a cui qualcuno ruberà le immagini per poi magari usarle illegalmente per altri scopi.

Ma la verità è che con l’impossibilità “oggettiva” di controllare tutto ciò che accade su internet ogni secondo …

il rischio che qualche furbetto del quartierino si sia già appropriato del tuo lavoro e lo stia già sfruttando per generare un guadagno “illecito” (in forma diretta o indiretta) è molto più che una semplice probabilità.

Infatti, con la mostruosa frammentazione che il mercato fotografico ha subito nell’ultimo decennio…

… capire come proteggere le tue foto (e tutelarti a livello legale) è solo una parte del problema.

L’altra parte – paradossalmente ancora più importante – ha a che fare con lo sfruttamento economico dei diritti fotografici legati al tuo lavoro, e quindi sulle strategie da adottare per negoziare prezzi più alti…

… facendo leva proprio sulle licenze d’uso associate alle tue immagini.

Così ho deciso di realizzare uno dei più lunghi (e dettagliati) articoli che siamo mai stati scritti su un blog fotografico in merito alla questione del copyright in fotografia e del diritto d’autore.

Soprattutto, voglio fornirti delle strategie che puoi concretamente applicare – già da domani stesso – sia per proteggere al meglio le tue immagini, sia per SCOVARE e PERSEGUIRE i furbetti del quartierino…

… e fare così la guerra – una volta per tutte – ai Pirati Delle Immagini 2.0

In quest’articolo ti mostro 17 strategie suddivise a loro volta in 4 sezioni specifiche:

Sei pronto?

Iniziamo…

1. Come funziona il copyright sulle foto: 5 cose che devi assolutamente sapere

Partiamo da una considerazione.

Le informazioni sul copyright in fotografia che ci sono in giro sono spesso fumose, complicate, dispersive.

E spesso quelle che trovi sono incomplete. O fuorvianti.

Perciò sgombriamo subito il campo da possibili fraintendimenti.

1.

Un copyright garantisce al possessore il diritto di copiare, distribuire, o realizzare prodotti cosiddetti “derivativi” da un originale.

Inoltre, il copyright ti garantisce il diritto di cedere le tue immagini e il tuo lavoro “in licenza” ad altri.

2.

Ciò che crei, ti appartiene. Il copyright su una foto diventa “reale” nel momento stesso in cui fai clic e scatti una foto.

In altre parole: non appena alzi il dito dall’otturatore diventi proprietario dell’immagine realizzata.

Infatti qualunque lavoro, una volta realizzato, è automaticamente coperto dal diritto d’autore come specificato dall’Art 6 legge 633/41: Il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale.

3.

Qualsiasi persona o azienda deve avere il permesso (licenza d’uso) dal creatore (cioè da te) per pubblicare o riprodurre le tue immagini, indipendentemente dal supporto utilizzato, fisico o digitale che sia.

Le specifiche su “cosa concedere” ai tuoi clienti in termini di utilizzo e “come” concederlo le vedremo nell’ultima parte di questa guida.

4.

Non sei obbligato a registrare le tue immagini in qualsiasi ufficio o dipartimento autorizzato.

Tuttavia, i possibili risarcimenti economici che otterresti tutelandoti “a monte” sono ben maggiori rispetto alla classica “non registrazione”.

5.

Il tuo nome e/o il simbolo del copyright non deve necessariamente comparire sulla prossima foto che scatterai per usufruire comunque di eventuali risarcimenti dovuti all’utilizzo illegale del tuo lavoro.

Ovviamene esistono delle ragioni “pratiche” per cui tu possa comunque prendere in considerazione l’idea di “proteggere” in qualche modo le tue immagini…

… ma anche se qualcuno dovesse rimuovere l’etichetta del copyright (o se quell’etichetta non fosse mai stata applicata all’origine) continueresti lo stesso a possederne tutti i diritti legali.

Le uniche eccezioni a questo sono:

  • Trasferimento di copyright. Se hai firmato un trasferimento di copyright, rinunci esplicitamente al copyright sulle foto menzionate nell’accordo. In futuro quindi, a meno che il proprietario non ti dia esplicito permesso, non potrai mostrare o usare quelle foto per nessun motivo.

ATTENZIONE. Capita non di rado che queste clausole vengano messe alla fine dei contratti, magari come note a margine o semplici postille. Quindi se in futuro ti troverai a lavorare per aziende, testate editoriali (sia cartacee che digitali) o per galleristi in eventi espositivi… leggi sempre bene, fino alla fine, l’eventuale contratto.

  • Accordi di cessione totale dei diritti d’utilizzo. In altre parole, quegli accordi contrattuali secondo cui la licenza d’uso sulle immagini da te create viene ceduta integralmente al cliente o committente finale. In tal caso, infatti, pur mantenendo il copyright… rinunci a tutti i diritti futuri di sfruttamento delle immagini da parte di terze parti (e quindi ai relativi guadagni).
  • Impiegato. Se sei un fotografo che lavora alle dipendenze di qualcun altro, il tuo datore di lavoro detiene il copyright sulle immagini da te create.

Ricorda inoltre questo:

  • Se metti una foto sul web, tale foto viene considerata “pubblicata”, e quindi soggetta ad eventuali violazioni di copyright nel caso fosse usata illegalmente.

Chiariti questi punti basilari riguardo al copyright in fotografia…

… vediamo subito quali sono i migliori sistemi per proteggere “in concreto” le tue immagini e il tuo lavoro.

2. Come proteggere le tue immagini sul web: le 9 strategie migliori

A differenza del pubblico di vent’anni fa…

… i consumatori al giorno d’oggi possono accedere in modo semplice ed economico a stampanti e scanner di alta qualità.

Pubblicano e ripubblicano con regolarità fotografie sui social media.

Di conseguenza, come già ti spiegavo, il tuo reddito dipende dalla protezione delle tue immagini.

Ecco dunque alcune strategie preventive che puoi usare fin da subito per proteggere le tue foto e il tuo business.

Non a caso ho usato il verbo “prevenire”.

Infatti, per quanto tu possa adottare dei sistemi efficaci per ridurre il potenziale rischio legato al furto del tuo lavoro…

in realtà nessuna strategia è sicura al 100%.

E tutte sono più o meno “aggirabili” dai furbetti del quartierino.

Se ti preoccuperai di adottare i sistemi che sto per presentarti…

… certamente avrai tutelato il tuo lavoro molto meglio del 90% dei fotografi che ti circondano.

Cominciamo perciò subito dalla prima strategia.

La più efficace in assoluto…

… ma al tempo stesso anche quella meno “discussa” sui vari siti e forum fotografici in giro per il mondo.

Strategia 1 | Proteggi le tue licenze d’uso sfruttando il modello P.L.U.S.

Già… ma cos’è questo PLUS?

PLUS sta per (Picture Licensing Universal System) – e cioè: Sistema Universale di Concessione d’Uso delle Immagini.

In altre parole, è un insieme di standard specifici di metadati per proteggere non solo il tuo copyright ma anche le licenze d’uso dei tuoi file e delle tue immagini.

Tali standard sono redatti dalla PLUS Coalition, un’associazione no-profit che rappresenta editori, agenzie di pubblicità, agenzie fotografiche, fotografi, illustratori, designer, musei, biblioteche, ecc…

Il motivo della nascita di PLUS è semplice:

copyright fotografia: Le immagini sono divenute la moneta e la merce di scambio del ventunesimo secolo.

Ed è proprio il meccanismo stesso di negoziazione e di gestione delle licenze d’uso che costituisce la base dell’industria del “diritto d’uso delle immagini”.

Devi infatti sapere che tale meccanismo di compravendita riveste un ruolo decisivo nella contrattazione delle licenze tra i fotografi e i loro clienti.

Tuttavia, ancora oggi, l’intero settore della fotografia opera senza uno standard nella terminologia usata nelle cessioni dei diritti di utilizzo.

Nonostante il fatturato enorme prodotto dalla compravendita di licenze fotografiche nel mondo…

… il linguaggio utilizzato nella concessione di tali licenze resta spesso “vago”, con numerose organizzazioni e aziende che propongono ognuno la propria personale versione delle descrizioni e dei criteri di concessione d’uso.

Gli stessi contratti di cessione di diritti d’immagine spesso includono termini vaghi ed indefiniti…

… con molte aziende che utilizzano criteri approssimativi per descrivere gli specifici diritti di utilizzo di un’immagine sui diversi possibili media (TV, carta stampata, web, ecc…).

Questo ovviamente crea enorme confusione in tutto il settore, e può portare a dispute legali o comunque ad altri sprechi di risorse

… prime fra tutte la negoziazione economica SBAGLIATA dei diritti di utilizzo legati alle tue foto e al tuo lavoro.

Ecco alcuni esempi pratici di terminologie “fumose” o “vaghe” che però fanno perdere molti (potenziali) profitti ai fotografi moderni:

  • Definizioni come “schede prodotto” o “schede per catalogo” possono far intendere che sia compreso anche un diritto d’uso per la confezione (packaging) del prodotto stesso. Ma non è detto!!
  • I diritti d’uso per il web possono essere inclusi – o meno – in certi contratti di cessione d’uso
  • La cessione per “impieghi similari” può includere una grande varietà di tipologie di “stampati” (e quindi il cliente spesso se ne approfitta…)
  • Nel caso dell’immagine su commissione, si incontrano spesso termini come “cessione di tutti i diritti” e “buyout” anche senza alcuna “effettiva” corrispondenza con gli usi reali che il compratore/cliente farà poi delle immagini acquistate (in base a quanto stabilito all’inizio con il fotografo)
  • Alcuni fotografi ed illustratori, così come i loro agenti, mancano di fornire indicazioni specifiche nei contratti che dovrebbero definire la cessione dei diritti, il che comporta delle faticose trattative a posteriori
  • Se un fotografo può considerare alcuni parametri (supponiamo: A, B, C, D ed E) per determinare gli usi – e conseguentemente il prezzo – per la cessione di un’immagine… un altro può considerarne di diversi (come: A, B, D, E, G e H), arrivando così a definire utilizzi e prezzi differenti. Raramente la scelta sulla cessione dei diritti d’uso si basa solo sul prezzo ma, così come capita in altri settori, il prezzo gioca un ruolo davvero determinante nella transazione.

Ecco perché sia i fotografi che i compratori trarrebbero un gran beneficio dalla standardizzazione della terminologia usata nella compravendita delle licenze d’uso in fotografia…

… e dalla definizione di categorie chiare e comprensibili sui mille possibili usi di un’immagine nell’epoca del web 2.0

Bene:

Il Picture Licensing Universal System (PLUS) è un’iniziativa ideata e sviluppata proprio per offrire questo genere di soluzione ai fotografi

NOTA

La creazione di immagini e la concessione dei relativi diritti muovono un mercato che si stima essere compreso fra i 5 ed i 7 miliardi di euro.

Tuttavia PLUS non è in alcun modo uno “standard” per strutturare le tue politiche di prezzo in fotografia… … o per assegnare un determinato valore economico alle tue immagini.

È soltanto un sistema per definire un linguaggio comune di termini e classificazioni in materia di licenze d’uso in fotografia.

Infatti, sebbene le licenze d’uso sulle tue immagini possano far aumentare considerevolmente i tuoi guadagni (in alcuni casi anche del 90% in più)…

… esse sono solo una parte dei vari metodi e delle strategie che puoi usare per stabilire sempre il miglior prezzo da assegnare al tuo lavoro e alle tue immagini.

Il progetto PLUS è basato quindi sulla creazione e lo sviluppo di due elementi chiave:

  • Un GLOSSARIO di termini che definisce i diversi utilizzi delle immagini
  • Una GRIGLIA degli utilizzi, organizzata per importanze gerarchiche

Questa griglia può essere meglio immaginata come una piramide alla cui base sono collocati i diritti più generici (pubblicità, editoria, eccetera).

Via via che si procede verso l’alto, gli impieghi diventano più specifici (espositori da banco, allegati interni, quarta di copertina di una testata, eccetera).

Video introduttivo (in inglese) al modello P.L.U.S

Adesso ascolta bene quello che ho da dirti.

Il regalo più grande che puoi fare alla tua attività di fotografo è di cambiare subito il modo in cui operi a livello commerciale, scegliendo un modello di business che ti aiuti a guadagnare sfruttando anche (e meglio) la negoziazione delle licenze e del copyright.

Nella maggior parte delle guide e degli articoli che si trovano in giro, infatti, quando si parla di copyright e diritti di utilizzo… ci si sofferma quasi sempre sulle strategie atte ad evitare che qualcuno ti procuri un danno rubando le tue foto…

… anziché concentrarsi prima di tutto su come sfruttare a tuo vantaggio il concetto di copyright e di licenza in sede di negoziazione, quando sei di fronte ad un cliente.

Non sto dicendo che tu non debba proteggere le tue foto.

Tuttavia, mentre perseguire i trasgressori e tutelare il tuo lavoro non sempre ti porta un ritorno economico (in forma di risarcimento) e quasi mai nell’immediato (spesso occorrono mesi o anni per vedere riconosciuto il danno)…

… agire in modo strategico sullo sfruttamento commerciale del tuo lavoro ti porta dei risultati immediati in termini di profitto.

Risultati misurabili. Tangibili.

Spesso infatti, ci si arroventa il cervello per trovare nuove strategie di acquisizione clienti, si spendono una marea di soldi per scovare la pubblicità che funziona, si perdono mesi per costruire un sito fotografico che funziona…

… e ci si dimentica della parte più importante, e cioè: ottimizzare quello che già si ha in casa. Cioè le tue immagini e il tuo lavoro.

Già… ma cosa vuole dire “ottimizzare”?

Semplice: vuol dire “vendere meglio” le tue immagini e le tue LICENZE quando vai a negoziare il prezzo finale con il cliente.

Ancora oggi, la questione del giusto prezzo da assegnare al loro lavoro di un fotografo è fonte di profonde incertezze, dispute e soprattutto molta confusione.

Tu perciò non dimenticare mai che una politica dei prezzi “strategica” può davvero contribuire a far crescere in modo esponenziale i tuoi profitti… senza praticamente investire un euro in più in pubblicità o un’ora in più del tuo tempo.

A parità di clienti, infatti, ti basterà aumentare l’entità economica di ogni singolo ordine per guadagnare di più.

Per riuscire in questo, devi ovviamente sapere come padroneggiare una licenza d’uso in fotografia. 

E in questo PLUS ti fornisce davvero un aiuto impareggiabile.

CURIOSITA'
Lo standard PLUS relativo alle licenze d’uso è importante anche per per prevenire il problema delle “opere orfane”.

Negli Stati Uniti, ad esempio, chiunque entri in possesso di un’immagine scaricandola da Internet ma senza essere riuscito – dopo una diligente ricerca – a risalire al suo autore, può utilizzarla per qualunque scopo, compreso quello commerciale.

Questo conferma – come già ti spiegavo – che una buona catalogazione contribuisce a proteggere meglio i diritti fotografici sul tuo lavoro. Fonte: phototag.it

Concludendo:

Il sistema PLUS offre dei vantaggi significativi sia per chi concede licenze d’uso (te fotografo), sia per gli utilizzatori che le acquistano.

Sebbene il suo utilizzo possa sembrarti a prima vista non “immediato” (anche perchè in inglese)…

alla fine i vantaggi per il mercato fotografico superano di gran lunga gli sforzi fatti per applicare tale modello alla negoziazione economica delle tue licenze d’uso. 

E veniamo alla seconda strategia per proteggere il valore del tuo lavoro.

Strategia 2 | Il sistema scandalosamente semplice per proteggere le tue immagini

La seconda strategia che voglio presentarti per tutelare il copyright sulle tue foto riguarda l’uso dei cosiddetti metadati.

Già… ma cos’è in pratica un metadato?

Un metadato non è altro che un SET di dati che vengono utilizzati per descrivere a loro volta altri dati.

I metadati consentono il “trasporto” di informazioni direttamente dentro il file associato alla singola foto…

… e queste informazioni possono essere lette e comprese da qualsiasi software, hardware o utilizzatore finale, indipendentemente dal formato in cui questi dati sono scritti.

Nel caso delle immagini, tali informazioni vengono inserite direttamente dal creatore (tu fotografo) o memorizzate in automatico dalle stesse fotocamere.

In pratica, sono come dei tatuaggi invisibili che marchiano una foto a vita.

Già… ma perchè i metadati sono così importanti?

I motivi sono svariati:

  • Se il furbetto del quartierino cambia il nome del tuo file-immagine, e quando avevi scattato la foto non ti eri premunito di inserire anche i metadati… è molto difficile recuperare in rete il file originario rubato (e comunque dimostrare che l’originale è in tuo possesso)
  • I metadati consentono alle tue foto di essere recuperate più velocemente dai motori interni di ricerca dei vari software di editing e foto-ritocco
  • I metadati permettono di raggruppare le immagini in gruppi “a tema” – e dunque di catalogare meglio il tuo lavoro
  • I metadati consentono di memorizzare le licenze d’uso direttamente nel file. Gli standard PLUS che abbiamo visto prima sono stati ad esempio utilizzati per definire i metadati specifici relativi al copyright e alle licenze d’uso inclusi nel sistema IPTC

I metadati relativi alle immagini si dividono in 3 macro categorie:

  • Tecnici
  • EXIF
  • IPTC

Vediamo subito le principali differenze.

Metadati “tecnici”

In questo caso parliamo di metadati aventi a che fare con l’immagine digitale vera e propria.

Essi ci aiutano a identificare il formato stesso della foto e di solito riguardano tutti quegli elementi utili per il rendering dell’immagine…

… come il tipo di file (jpeg, gif, ecc…) e gli attributi più comuni, tra cui:

  • <compressionScheme>LZW</compressionSchem e>
  • <imageWidth>550</imageWidth>
  • <imageHeight>428</imageHeight>
  • <colorSpace>RGB Palette</colorSpace>
  • <orientation>normal*</orientation>
  • <bitsPerSample>8</bitsPerSample>

 

Metadati EXIF

Questi metadati includono informazioni dettagliate circa la macchina fotografica utilizzata, e vengono inclusi automaticamente nel file immagine dalla stessa fotocamera quando la foto viene scattata.

Essi possono riguardare:

  • La storia di creazione del file
  • Il tipo di hardware usato
  • Uno storico sulla catena di produzione dell’immagine
COME RECUPERARE I METADATI 'EXIF' DA UNA FOTO

Inserisci l’URL della foto dentro questo semplice tool gratuito che trovi online: http://www.fotoforensics.com

In un attimo vedrai comparire tutti i metadati EXIF della foto.

fotoforensics screenshot

Metadati IPTC

Questo tipo di metadati memorizzano informazioni essenziali riguardanti i diritti di utilizzo e le licenze d’uso, la proprietà della foto, e altri attributi di tipo “descrittivo”.

In particolare:

  • Sono creati dallo stesso autore/creatore dell’immagine (fotografo, agenzia, o chi ne detiene la proprietà). Quindi non vengono generati automaticamente dalla macchina fotografica utilizzata per scattare la foto o dal software usato per elaborare l’immagine
  • Hanno un valore di mercato a “lungo termine”
  • Proteggono chi ne detiene il copyright
  • Proteggono l’immagine dalla copia non autorizzata
  • Traducono in termini “commerciali” il valore della singola foto

screenshot homepage metadati iptc.org

homepage dell’organizzazione iptc.org

A loro volta, i metadati IPTC possono essere suddivisi in 3 grandi categorie:

Amministrativa

In quest’area rientrano:

  • I dati relativi al creatore
  • La data di realizzazione
  • La location
  • Le informazioni di contatto del fotografo

Descrittiva

In quest’area rientrano i dati relativi al contenuto visuale, come ad esempio:

  • Il titolo della foto
  • La didascalia
  • Le keywords

Diritti

In quest’area rientrano i dati relativi al copyright, inclusi i diritti fotografici di utilizzo e le licenze d’uso (abbiamo visto che tali dati sono stati “codificati” con il sistema universale PLUS)

NOTA

Cos’è l’IPTC?

Il primo standard prodotto dall’IPTC (International Press Telecommunications Council) nel 1979 riguardava soltanto la catalogazione di testi scritti per lo scambio tra agenzie di stampa, giornali e altri professionisti dell’informazione.

Quindi le immagini non erano ancora incluse.

A partire dal 1990, si decise di trovare un modello di catalogazione applicabile non solo ai testi, ma a tutte le risorse dell’informazione, come foto, audio, video ecc.

Nel 1991, il risultato di questa ricerca fu l’IPTC-NAA Information Interchange Model (IIM).

In pratica, si trattava di un lungo elenco di campi da compilare.

Adobe, l’azienda che produce Photoshop, nel 1994 prese da questo IPTC (IIM) solo alcuni campi…

… quelli cioè più adatti a descrivere le foto, e li inserì nel File Info (il pannello per scrivere i metadati) di Photoshop.

Questo pannello offriva un grande vantaggio: mentre prima la foto e i suoi metadati viaggiavano separati, col rischio di perdersi, adesso era possibile immetterli direttamente nel file.

Fu la grande diffusione di Photoshop a dare una spinta decisiva all’uso dello standard IPTC per gestire i metadati delle foto.

Dopo Photoshop, lo hanno usato e lo usano ancora per l’inserimento dei metadati anche la maggior parte degli altri software per il photo editing e la gestione di archivi fotografici.

A partire dal 2001, Adobe ha introdotto un nuovo standard per scrivere i metadati delle immagini (praticamente una evoluzione dell’IPTC Anni 90) chiamato XMP (Extensible Metadata Platform).

Dalla versione 7 alle successive versioni CS, in Photoshop i metadati sono scritti in XMP.

Qui puoi scaricare l’ultimo standard in PDF (del 2014)74 pagine.

RISORSE UTILI

1.

Test gratuito dei metadati: li stai davvero usando per proteggere le tue foto?

Vuoi capire se una foto “online” ha o meno i metadati… e di che tipo (senza usare software complessi come Photoshop)?

Sfrutta questo semplice tool gratuito.

Non dovrai fare altro che inserire l’url dell’immagine (o caricarla dal tuo PC) e saprai subito che tipo di metadati sono memorizzati nella foto: http://regex.info/exif.cgi

2.

Qui invece puoi scaricare un’immagine contenente una lista di TUTTI i metadati che possono essere inclusi in una singola foto secondo l’ultimo stardard del 2014:

https://www.iptc.org/std/photometadata/examples/IPTC-PhotometadataRef-Std2014_large.jpg

(Reference Image with all current IPTC Photo Metadata fields filled in)

copyright metadati foto iptc standard 2014

Immagine contenente tutti i metadati definiti dall’ultimo standard del 2014

TEST GRATUITO DEI METADATI

Fai questo test.

Inserisci nel tool gratuito che ti ho mostrato prima l’URL dell’immagine standard qui sopra… e vedrai comparire come per magia la lunga lista di tutti i metadati che possono essere inclusi in una foto oggi.

Tool Estrazione Metadati:

http://regex.info/exif.cgi

URL immagine da inserire: 

https://www.iptc.org/std/photometadata/examples/IPTC-PhotometadataRef-Std2014_large.jpg

3.

A questo link puoi trovare diversi tutorial (in inglese) per applicare i metadati alle tue immagini a seconda del software che usi.

Le versioni dei software usate per la dimostrazione non sono aggiornatissime… ma l’importante è comprendere il meccanismo.

In particolare:

4.

Qui trovi una lista aggiornata dei principali software che supportano i metadati: https://iptc.org/apps/?iptc-standard=photo-metadata

5.

Qui infine trovi un’interessante inchiesta che mostra quanto i vari software di editing e gestione immagini presenti sul mercato sono davvero efficaci nel momento in cui devono inserire in una foto i metadati relativi ai diritti di utilizzo e alle licenze d’uso:

Strategia 3 | Registra le immagini per avere più armi legali a tua disposizione

Come ti spiegavo, il copyright esistente sulle tue immagini dal momento della creazione ti fornisce degli strumenti utili per far valere i tuoi diritti.

Tuttavia, in una causa legale, il massimo recuperabile sarebbe il tuo onorario, più il denaro che puoi dimostrare sia stato guadagnato dal trasgressore sulla riproduzione illegale.

Tuttavia…

… se registri le tue immagini presso gli uffici appositi, avrai armi molto più potenti per far rispettare i tuoi diritti (inclusi i danni patrimoniali e le parcelle legali).

Infatti, attraverso un’azione che permette di imprimere una data certa (anteriorità del diritto d’autore) all’opera da te depositata – e cioè il deposito del Copyright – ti garantirai una prova incontestabile di diritto d’autore.

Ecco uno degli uffici digitali dove puoi depositare il tuo copyright online

screenshot copyright.it home page

homepage del sito copyright.it

Esso ti garantisce:

  • Marcatura indelebile dell’anteriorità del tuo lavoro e delle tue creazioni, attraverso un sistema di marcatura temporale elettronica infalsificabile e inconfutabile in caso di controversia
  • La certificazione giuridica del deposito di copyright da parte di un ufficiale giudiziario
  • L’invio di una copia del tuo certificato di copyright al tuo indirizzo e-mail e presso un ufficio giudiziario
NOTA

Le statistiche parlano chiaro: meno dell’1% dei fotografi nel mondo si preoccupa di registrare le proprie immagini.

Questo in parte è dovuto anche all’oggettiva difficoltà di dover tenere traccia di tutte le foto che ogni anno vengono prodotte, ad esempio, da un singolo fotografo.

In tal caso cosa fare?

Registrarle tutte o solo alcune?

Va da sé che se i fotografi decidessero di registrare tutte le immagini prodotte ogni anno… gli uffici addetti a tale registrazione sarebbero così sommersi di lavoro che in breve tempo imploderebbero.

Quindi il consiglio che ti do è di prendere in considerazione solo le fotografie relative a lavori importanti o quelle soggette più facilmente ad un utilizzo “illegale”

E passiamo alla quarta strategia.

Strategia 4 | Informati sulla concessione in licenza delle tue immagini

Come proprietario del copyright delle tue immagini, puoi trasferire parte o tutti i tuoi diritti su un’immagine ad un’altra persona o entità.

Un trasferimento può concedere licenza parziale o completa nei confronti del materiale per un certo periodo di tempo.

Se decidi però di trasferire anche  l’intero copyright al tuo cliente, rinunci a tutti i diritti sull’immagine in questione.

Quando possibile (quando cioè l’ottenimento del lavoro non è VINCOLATO alla cessione totale del copyright sulle foto da te create) il consiglio che ti dò è sempre quello di negoziare una licenza d’uso in cui tu però mantieni il completo possesso dei diritti d’autore.

In questo caso hai 2 strade:

  • Concedi una licenza d’uso limitata. Questo tipo di accordo permette ad un cliente di usare la fotografia in un modo specifico o per un certo periodo di tempo
  • Conci una licenza illimitata. Questo tipo di accordo dà al cliente il diritto di usare l’immagine in qualsiasi modo voglia, ma tu conserveresti il copyright per poter comunque utilizzare l’immagine a tuo piacimento
ATTENZIONE

Ottieni sempre la liberatoria fotografica scritta dei modelli quando scatti immagini raffiguranti persone, in modo da poter utilizzare le foto per materiale pubblicitario o mostre senza paura di ritorsione per violazione della privacy.

Non tutti gli stati del mondo hanno leggi che richiedono un permesso scritto (piuttosto che solo orale) da parte dei modelli.

Tuttavia, è sempre una buona idea ottenerne uno in ogni caso e conservarlo.

Probabilmente non ne avrai bisogno.

Se però finisci in tribunale avrai prova scritta del permesso del modello per l’utilizzo dell’immagine relativa.

Bene.

Adesso passiamo alle strategie più “conosciute” per proteggere il copyright sulle tue foto.

Attenzione però: il fatto che siano “conosciute”…

… non significa che siano “da sottovalutare”.

O che vengano applicate bene.

Strategia 5 | Copyright Fotografia: marchia le tue immagini

Il primo passo per mettere il copyright sulle foto consiste nel marchiarle.

Il marchio del copyright avvisa i fruitori dell’immagine che non dovrebbero copiare o scannerizzare l’immagine senza il tuo permesso…

… ed inoltre comunica chi è il titolare del copyright e come contattarlo.

Se ti stai chiedendo come mettere il copyright sulle foto in modo strategico, il consiglio che ti dò è di inserire la nota sul copyright in posizione adiacente (o sopra) a ciascuna immagine che pubblichi.

Ecco un esempio:

©2016 Mario Rossi Photography

Copia o scansione non consentita senza permesso.

Vediamo adesso qual è la classica anatomia di un marchio copyright.

Esso è composto essenzialmente di 3 parti:

  • La prima parte è costituita dal simbolo © (la lettera “c” racchiusa in un cerchio) e dalla parola “Copyright” o dalla sua abbreviazione “Copr.”
  • La seconda parte indica l’anno in cui la foto è stata per la prima volta pubblicata
  • La terza infine mostra il nome del titolare del copyright

Per usare il marchio del copyright non è necessario registrare le tue immagini in un ufficio “apposito” .

Inoltre, come ti spiegavo, NON è obbligatorio inserire il simbolo del copyright su ogni tua immagine… dato che la legge ti tutela comunque.

Tuttavia… usarlo può essere una pratica consigliata.

Infatti il solo “mostrarlo” può dissuadere gli eventuali furbetti del quartierino dal rubare il tuo lavoro, sia perché ricorda loro che l’immagine è protetta…

… sia perché potrebbe “ostacolare” ed interferire con l’uso che essi faranno della foto, essendo tale simbolo parte integrante del lavoro finale.

Del resto, quando pubblichi una foto recante il simbolo del copyright, il trasgressore non può ragionevolmente affermare di essere “innocente” o all’oscuro…

e il giudice è molto più propenso a considerare tale infrazione come “intenzionale”, assegnando quindi il massimo della pena risarcitoria.

Strategia 6 | Posiziona in modo strategico le informazioni sul copyright

Il cosiddetto Copyright Management Information – anche noto con la sigla abbreviata (“CMI”) – include qualsiasi informazione “connessa” al tuo lavoro in materia di diritto d’autore – sia per quanto riguarda la distribuzione che l’eventuale copia/riproduzione – anche in formato digitale (esempio: i metadati inclusi dei tuoi file immagine).

Tra le informazioni essenziali contenute in un CMI abbiamo:

  1. Il titolo e altri elementi utili ad identificare il tipo di lavoro
  2. Il nome e altri elementi utili ad identificare l’autore del lavoro
  3. Il nome e altri elementi utili ad identificare il possessore del copyright

Per legge è ILLEGALE rimuovere il tuo CMI dalle immagini al fine di “nascondere” la violazione.

Ad esempio, rimuovere il CMI può costare al trasgressore una cifra variabile dai 2.065 Euro in su, in aggiunta al pagamento delle spese legali e di qualsiasi altra violazione.

Tuttavia ricorda sempre: non hai bisogno di registrare in anticipo le tue immagini per usufruire di tali tutele.

Di conseguenza, se possibile, includi il tuo CMI nel watermark della foto e nei metadati del corrispettivo file digitale.

Strategia 7 | Rendi più complicato l’uso del tuo lavoro senza permesso

Anche se (potenzialmente) qualsiasi ladro può entrare nella tua abitazione e rubarti del denaro, questo non ti fa certo desistere dal chiudere a chiave la serratura della porta e attivare l’eventuale allarme… giusto?

Bene. Fai lo stesso con le tue immagini.

1. Disabilita il tasto destro del mouse

Così facendo, chi visita il tuo sito…– quando schiaccerà per selezionare l’opzione “Salva con immagine con nome” – resterà a bocca asciutta.

Qui trovi un ottimo plugin per wordpress in grado di svolgere egregiamente questa funzione.

Se non hai un sito wordpress, puoi usare una semplice riga di codice da inserire prima della chiusura del tag HEAD e far comparire una scritta del tipo:

“Immagine protetta da copyright – La copia e la riproduzione sono vietate”

La riga di codice HTML che segue mostra appunto la scritta “Immagine protetta da copyright – La copia e la distruzione sono vietate” – quando un utente cerca di salvare la foto sul proprio PC col tasto destro del mouse:

<script language=”javaScript1.1″>

<!– Begin

function right(e) {

if (navigator.appName == ‘Netscape’ &&

(e.which == 3 || e.which == 2))

return false;

else if (navigator.appName == ‘Microsoft Internet Explorer’ &&

(event.button == 2 || event.button == 3)) {

alert(“Immagine protetta da copyright – La copia e la distruzione sono vietate”);

return false;

}

return true;

}

document.onmousedown=right;

if (document.layers) window.captureEvents(Event.MOUSEDOWN);

window.onmousedown=right;

// End –>

</script>

 

Tuttavia considera questo:

  • Anche se disattivi il tasto destro del mouse, gli utenti possono comunque copiare le tue immagini facendo un semplice screenshot dallo schermo del loro PC
  • A seconda del browser o del sistema operativo che utilizzi, i codici per bloccare il tasto destro del mouse potrebbero non funzionare a dovere

2. Applica il watermark (filigrana digitale) alle tue immagini

Se vuoi capire come firmare le foto in modo veloce, esistono in rete semplici programmi (anche molto spartani ma funzionali) come ad esempio questo: http://www.watermarkfactory.com/

Uno dei migliori programmi gratuiti per il connubio watermark/foto è FastStone Photo Resizer, che ti consente di inserire sia scritte che loghi in centinaia di immagini contemporaneamente.

Ovviamente, quando parliamo di copyright su immagini e copyright con watermark, i programmi per marchiare le foto che ti ho appena suggerito non impediscono a qualcuno di rubarti il lavoro, ma faranno certamente da deterrente…

… visto che difficilmente qualcuno ruba una foto se poi deve perderci troppo tempo nel modificarla (ad esempio per nascondere il tuo watermark).

Piuttosto, invece, cercherà qualche altra foto più facile da gestire e modificare.

NOTA

Io personalmente, quando si tratta di proteggere le immagini e inserire il copyright su una foto, non sono un grande fan del watermark… o magari del marchio copyright messo in grande evidenza.

Questo soprattutto perché spesso – tali strategie – rovinano l’effetto complessivo d’insieme, e di conseguenza l’immagine.

Infatti, posizionare un watermark sulla foto nel punto sbagliato danneggia il tuo lavoro…

… e soprattutto lo rende poco appetibile per i clienti.

In alternativa ai programmi gratuiti presenti in rete, puoi comunque usare programmi come Adobe Photoshop o software come Adobe Lightroom.

COME APPLICARE LA MIGLIORE FILIGRANA 'INVISIBILE' AL MONDO
Se vuoi inserire all’interno di un’immagine tutti i dati relativi al copyright senza “sporcare” la foto, cioè senza che si vedano scritte o loghi ad occhio nudo…

… puoi applicare la filigrana “invisibile” Digimarc  usando Photoshop, così come spiegato in quest’articolo.

Tuttavia, per incorporare una filigrana Digimarc, devi prima ottenere un ID Digimarc univoco ed essere inserito in un database di artisti, designer e fotografi con relative informazioni di contatto.

Puoi farlo andando a questo sito.

Al momento, il prezzo base per avere un account Digimarc è di 59 dollari (l’abbonamento vale per un anno e per un numero massimo di 1.000 foto) oppure di 119 dollari (fino a 2.000 foto)

3. Leggi i “termini e condizioni” di ogni sito

In pratica: leggi con attenzione i “termini e condizioni” di ogni sito dove prevedi di postare le tue immagini (inclusi gli eventuali concorsi fotografici) per assicurarti che non stai cedendo integralmente il tuo copyright a tua insaputa.

4. Pubblica delle foto in bassa risoluzione

Questa tecnica non impedisce ai furbetti del quartierino di rubarti un’immagine, ma di sicuro la rende inutilizzabile per prodotti e materiali professionali destinati alla rivendita o all’uso commerciale (che dunque richiedono fotografie ad alta risoluzione).

Secondo la mia esperienza, questo è il metodo più efficace per scoraggiare gli eventuali trasgressori evitando al tempo stesso di applicare il watermark sulle tue foto.

Ricorda però sempre: la tutela sul copyright ce l’hai già a monte, come ti spiegavo all’inizio dell’articolo.

Quindi devi sempre mettere al primo posto l’esperienza-utente dei visitatori e dei potenziali clienti.

Non rovinare il tuo lavoro inserendo watermark improbabili o pubblicando immagini a risoluzioni ridicole.

Strategia 8 | Educa il pubblico e i tuoi clienti

Questa strategia consiste nell’educare “a monte” il tuo pubblico sul concetto di copyright in fotografia e sugli eventuali diritti fotografici di utilizzo concessi in sede di acquisto delle tue immagini.

Questa verità brucia.

Infatti, la maggior parte dei professionisti italiani si preoccupa di fare una “vendita” e di portare a casa il lavoro…

… senza prima educare i clienti su quello che effettivamente potranno (o non potranno fare) con le immagini che hanno appena acquistato.

Tu, perfavore, non farlo.

Detta in altro modo: se il mondo gira in una certa maniera, non è detto che tu debba girare allo stesso modo

Quindi: non limitarti a dire – o scrivere – che le tue “fotografie sono protette dalla legge”.

Ad esempio i tuoi clienti potranno anche sapere che è illegale realizzare copie dei loro ritratti nella copisteria sotto-casa, ma potrebbero anche pensare che sia lecito scannerizzarli (a casa) o pubblicarli on-line.

Aiuta i tuoi clienti (ed il pubblico in generale) ad acquisire una comprensione migliore sull’importanza del copyright e del diritto d’autore.

copyright fotografia: la gente non sa ciò che non conosce quando si tratta di copyright

Di conseguenza:

  • Piazza cartelli e brochure sul copyright nel tuo studio. Esempio: “Tutte le fotografie dello Studio ABC sono protette da copia, scansione, riproduzione, modifica o manipolazione dalle leggi internazionale”
  • Aggiungi una riga che faccia chiaro riferimento al copyright nei tuoi accordi e contratti di vendita
  • Includi un inserto (cartaceo o elettronico) sul copyright in ogni ordine di vendita

Strategia 9 | Rivedi le tue pratiche commerciali

Le pratiche commerciali, infatti, dovrebbero essere revisionate con regolarità.

Specialmente in un campo come quello della fotografia dove si verificano in fretta dei cambiamenti sensibili.

Molti fotografi non espongono anteprime o prove fuori dallo studio, proprio per impedire ad un cliente di copiare tali immagini.

Tuttavia questo è sbagliato.

Si possono infatti pubblicare anteprime su un sito web, anche protette da password, per visualizzare le immagini e minimizzare il rischio di copia… dato che un file in bassa soluzione non porta ad una buona stampa.

Molti fotografi inoltre vendono pacchetti (specialmente per eventi come matrimoni) piuttosto che ristampare ordini.

Alcuni fotografi offrono anche i negativi o i file digitali ai loro clienti come parte di alcuni pacchetti…

… e quindi non devono stupirsi se poi questi file finiscono (accidentalmente?) in rete, alla mercè di chiunque.

Bene.

Dopo aver visto (per ordine di importanza) quali sono le strategie più efficaci per applicare il copyright in fotografia e proteggere in anticipo il tuo lavoro…

… vediamo adesso cosa fare (in concreto) quando qualcuno ruba o usa illegalmente le tue foto.

Ma prima…

3. Come scovare i furti di immagini (3 metodi gratuiti)

Ecco come puoi scovare i furbetti del quartierino e dare la caccia ai pirati delle immagini online.

Di seguito ti mostro 3 semplici metodi gratuiti.

Metodo 1 – G.I.S.

Vai su google.com e clicca sul menu Immagini in alto a destra.

copyright immagini google images search screenshot 1

Poi clicca sull’icona della macchina fotografica che appare accanto alla casella di ricerca.

copyright immagini google images search screenshot 2

Inserisci l’url dell’immagine che vuoi verificare (o carica direttamente l’immagine dal tuo software preferito).

copyright immagini google images search screenshot 3

Ecco ad esempio cosa Google Images Search restituisce dopo aver inserito l’url della foto relativa allo standard IPTC  del 2014 (vista prima).

copyright immagini google images search screenshot 4

Metodo 2 – A.I.S.

Pochi fotografi sanno inoltre che Google mette a disposizione anche uno Strumento di Ricerca Avanzata sempre relativo alle immagini (Advanced Image Search) che permette addirittura di cercare immagini usando parametri come:

  • Tag
  • Stringhe di testo
  • Attributi descrittivi
  • Proporzioni
  • Colori
  • E molto altro…

Qui sotto trovi appunto una schermata.

copyright immagini google images search screenshot 5

Metodo 3 – T.E.

Un altro strumento gratuito molto simile a Google Images Search è Tineye.

Qui sotto ad esempio trovi la schermata dei risultati ottenuti inserendo sempre lo stesso url di prima.

copyright immagini tineye screenshot

E adesso vediamo come agire dopo aver scoperto il furbetto del quartierino…

4. Cosa fare quando qualcuno usa in modo illegale il tuo lavoro

I suggerimenti che ti ho dato finora sono molto utili per proteggere i tuoi interessi proprietari nei confronti delle tue immagini, ma potrebbero non essere sufficienti.

Infatti, la minaccia di doversi difendere da un’azione legale, pagare danni statutari e parcelle legali…

… spingerà la maggior parte dei trasgressori a negoziare un accordo.

Se scopri che un cliente, o una grossa azienda, ha violato il tuo copyright, hai diverse opzioni.

1. Opzione Soft

Parla al trasgressore.

Questa opzione funziona meglio se il trasgressore è qualcuno che conosci, e se ritieni che la violazione sia involontaria o da attribuirsi a superficialità e ignoranza. 

2. Opzione Ufficiosa

Scrivi tu la lettera con diffida “a desistere”.

Quando non vuoi inimicarti il responsabile della violazione (magari perché è un potenziale cliente o perché si dimostra davvero “ignaro” della violazione), è infatti preferibile contattare direttamente il trasgressore per spiegare che l’uso non è autorizzato, e dunque richiedere il pagamento del diritto di utilizzo “extra”…

… o magari accontentarti semplicemente del riconoscimento di un credito sulla foto con un link al tuo sito web, o anche della semplice cessazione d’uso.

È comunque preferibile scrivere sempre una lettera (non mandare una semplice mail) in quanto comunque l’atto assume un valore maggiormente ufficiale.

Ci sono ovviamente dei piccoli rischi in questo caso.

Primo: se chiedi troppo “poco” in termini di risarcimento, e il trasgressore continua ad utilizzare il tuo lavoro…

… in sede legale questa prima richiesta “al ribasso” potrebbe limitare parecchio l’entità della cifra che riusciresti a recuperare alla fine.

È come se quella prima richiesta di risarcimento effettuata in via informale costituisse un valore di riferimento per la corte in sede di giudizio.

Secondo: l’autore della violazione può tentare di prevenire una causa e presentare a sua volta una richiesta di giudizio legale in cui si specifica che l’uso era in realtà autorizzato.

In tal caso molto probabilmente dovresti comunque rivolgerti ad un legale per far fronte a tale atto formale da parte del trasgressore.

Per evitare queste possibilità, è comunque preferibile specificare nella tua lettera con diffida che tale richiesta risarcitoria rappresenta solo un tentativo di conciliazione pacifica

… e che quindi in nessun caso essa rappresenta una stima e/o certificazione definitiva del danno economico complessivo a te arrecato.

MODELLO DI DIFFIDA PER UTILIZZO NON LEGALE DI FOTO SU SITO WEB
[sociallocker]Scrivo la presente in qualità di autore e titolare delle immagini usate senza autorizzazione sul sito ___________________(url del sito)

L’uso indebito delle immagini di mia esclusiva proprietà costituisce violazione della legge sui diritti d’autore L. 633/1941.

Con la presente, ti DIFFIDO dall’usare suddette immagini e ti INTIMO di eliminare, senza indugio e con effetto immediato, il presente post (e/o fotografie) dalle pagine del tuo blog/sito.

Diversamente, sarò costretto ad agire legalmente per la tutela dei miei diritti, segnalando la violazione testè compiuta alla Procura con riserva di agire per il risarcimento del danni patiti e patendi.

La presente è da valersi a titolo di diffida e costituzione in mora, a tutti gli effetti di legge.

(firma e data)

NB. Ovviamente questo template è solo a scopo informativo, per casistiche “standard” e non troppo complesse.

Se hai dubbi di qualsiasi tipo, ti consiglio sempre di rivolgerti ad un legale.[/sociallocker]

3. Opzione Ufficiale

In tal caso fai scrivere una lettera di diffida ufficiale dal tuo avvocato.

La maggior parte dei dettaglianti o delle aziende a questo punto preferiranno accordarsi e non affrontare un lungo processo. 

Gli svantaggi in questo caso sono 2: il costo dell’avvocato (anche se, in generale, una semplice lettera di diffida non costa tantissimo) e il rischio che salga parecchio la tensione fra te e il trasgressore, compromettendo quindi gli eventuali rapporti lavorativi (se parliamo di un cliente già acquisito).

4. Fai causa

Se nient’altro funziona, puoi fare causa.

Copyright Fotografia: risorse utili dal web

Infine ti presento una lista di risorse utili sul copyright in fotografia a cui potrai eventualmente attingere per approfondire l’argomento.

–> Risorse sui Metadati

Altre risorse online sui metadati:

–> Siti che si occupano di catalogazione di foto digitali

–> Strumenti per scovare i furti di foto online

–> Articoli e documenti utili sul copyright in fotografia

Luca Vehr è l’esperto n°1 in Italia di marketing per fotografi e fondatore del primo blog interamente dedicato alla vendita e alla promozione in fotografia (mercatofotografico.net).

A differenza di tutti gli altri esperti di marketing che operano in più settori e per varie tipologie di clienti, il suo focus e le sue strategie sono rivolte – da oltre 15 anni – esclusivamente al mercato fotografico.

Questo per il cliente significa ottenere un metodo di vendita e di promozione altamente specialistico per il settore della fotografia, che va al di là della tecnica o del semplice passaparola.

Proprio per questo motivo è l’esperto di marketing fotografico più seguito d’Italia, e solo la sua newsletter conta ad oggi migliai di iscritti.

Luca crede fermamente nella capacità di ogni fotografo di trasformare la propria passione in un’attività professionale ad alto rendimento, attraverso l’uso del web, del marketing digitale, e lo sviluppo della propria autorevolezza.

Attraverso i suoi corsi dall’alto potere “trasformativo”, Luca ha già aiutato in questi anni migliaia di fotografi a ripensare la propria attività da un punto di vista imprenditoriale e molto più orientato al mercato.

12 commenti su “[Guida Definitiva] Copyright Fotografia: 17 potenti strategie per non farti fregare il lavoro, smascherare i furbetti, e vendere alla grande i diritti di utilizzo”

  1. Grazie, Luca, per l’approfondito lavoro!
    Quando ho chiesto di bloccare la possibilità di scaricare le fotografie e
    di inserire l’avviso che le foto postate nel sito del nostro gruppo sono sottoposte a copyright
    mi è stato risposto che mi faccio troppi problemi (soprattutto da fotoamatrice…)
    e che se non voglio avere problemi di furti o altro di immagini basta che non posti fotografie.
    Un cordiale saluto e buona giornata!

    Rispondi
  2. Ciao Luca, leggo volentieri i tuoi articoli e ti ringrazio per il tempo che ci dedichi con le tue informazioni. Dalle tue parole si capisce che ci metti animo e corpo per: “Fornirci dei buoni consigli”, che ognuno di noi interpreterà come meglio crede.
    Il discorso sul Copyright nelle foto è vasto, immenso, biblico. Posso permettermi di aggiungere che tentare di difendere il più possibile, con ogni mezzo, le nostre immagini, significa anche esporsi indirettamente con la nostra Privacy?
    La mia domanda nasce dal fatto che spesso il Fotografo tenta di proteggere la propria fotografia e finisce per mettere molti dati personali nelle informazioni, proprietà del file. Se da una parte si tutela, dall’altra secondo me, si espone e anche molto… ora questa ultima frase, spero non venga intesa male, anzi… per arricchire maggiormente il contenuto scritto e renderlo più compesso, concluderei così:
    1- metto molti dati personali sul file per il discorso Copyright;
    2- mi espongo con i miei dati personali, quindi perdo una parte della privacy;
    3- privacy meno ristretta e forse maggiore visibilità e pubblicità per me.

    Ecco mi fermo qui, un caro saluto.
    Fabio

    Rispondi
    • Ciao Fabio

      In realtà è tutto vero, ma alla fine come la giri la giri è sempre una coperta corta: ti tuteli di più da una parte, ti esponi maggiormente dall’altra. Ti tuteli di meno, ti esponi di meno.

      Oggi è praticamente impossibile tutelare al 100% il tuo copyright. Puoi adottare degli accorgimenti come quelli che spiego nell’articolo… ma se la protezione “maniaca” del copyright (o della privacy) va a scapito della fruibilità di un’immagine o limita eccessivamente la distribuzione e la visibilità del tuo lavoro… alla fine, secondo me, sono più gli svantaggi che i vantaggi.

      Come in tutte le cose, occorre sempre del buon senso 😉

      Rispondi
  3. Articolo veramente molto interessante. Praticamente tutti i metodi descritti li metto in atto da sempre. Copyright sulla fotocamera, copyright sul RAW, tutti gli IPTC compilati, watermark e ricerche reverse su Google e Tyneye. Finora furti veri e propri non li ho trovati, però ho scovato dov’erano finite le foto una volta vendute tramite siti royalty free. Spesso ricerco il mio nome+cognome su Google e vado su immagini, così vedo subito se trovo mie immagini su siti che non conosco 🙂

    Rispondi
  4. Ciao, ho letto l’interessantissimo articolo. E vorrei chiedere una informazione in qualità di artista.
    Io dipingo foto di animali di un mio amico. Lui è fotografo non professionista, mi ha ceduto alcune sue foto con liberatoria. Quando pubblico i miei lavori specifico sempre che le foto sono le sue. Però a volte mi capita di avere problemi nel far passare il messaggio che in realtà io le ho acquistate.
    Quindi ora sto specificando nella pubblicazione
    “foto reference Mario Rossi (Ph Mario Bianchi)”
    È sbagliato metterlo in questo modo?
    Altrimenti come posso tutelarmi io e nello stesso tempo pubblicizzare il mio amico o evenuale fotografo che mi vende la fotografia?
    Grazie mille
    Daniela

    Rispondi
  5. Buongiorno Luca grazie per il Suo lavoro.
    Avrei una domanda: sto progettando una guida cittadina da mettere su Amazon.
    Vorrei inserire alcune immagini di posti pubblici (Duomo Firenze, Piazza San Marco ecc.), a livello di copyright devo sapere qualcosa? Le foto le farei direttamente io.
    Grazie e buona giornata

    Rispondi
  6. Ciao Luca, grazie per la dettagliata spiegazione.
    Non essendo una addetta ai lavori mi sono però un pò persa.
    Ho una serie di forografie recuperate da vecchie lastre;
    le foto sono state scattate da mio nonno e da suo fratello, non più in vita.
    Le immagini recuperate sono parecchie e vorremmo organizzare una mostra e scrivere un libro (sono immagini di fine 800 e ritraggono scene di vita quotifdiana fino all’inizio della seconda guerra mondiale).
    Per mettere le foto al sicuro ed evitare quindi che qualcuno se ne attribuisca illecitamente la paternità, cosa devo fare precisamente?
    Grazie

    Rispondi
  7. ARTICOLO MOLTO INTERESSANTE.GRAZIE.

    MA CHI “RUBA”LA FOTOGRAFIA CHE HA I DATI IPTC, MA NIENTE DI IMPRESSO SOPRA LA FOTOGRAFIA PUò GIUSTIFICARSI DICENDO CHE SULLA FOTO NON C’ERANO TRACCE DEL DIRITTO D’AUTORE?

    Rispondi

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