Domanda:
Per vivere di fotografia è giusto parlare solo di tecnica o serve anche il marketing?
A sentire tutti i fotografi che ho incontrato in questi anni… un po’ di marketing servirebbe eccome.
Se infatti da sempre abbondano corsi e “workshop fotografia” dedicati alla tecnica fotografica…
… in giro si trova poco (o nulla) che abbia a che fare con il marketing per fotografi e con gli aspetti più strettamente “commerciali” legati al business stesso della fotografia.
L’idea che mi sono fatto in tanti anni di attività è che purtroppo ancora oggi troppi fotografi fatichino ad abbandonare una certa concezione “romantica” della fotografia.
Tanto per capirci… la concezione che ti porta a pensare che uno scatto eccellente “si vende da solo”.
Ecco perchè in questo articolo scoprirai:
- La storia di un giovane fotografo romano di borgata che nel 2007 cambiò radicalmente la mia prospettiva sul mercato fotografico moderno
- Perchè se vuoi avere successo il tuo vero business NON è la fotografia
- L’errore madornale commesso da molti fotografi quando decidono di vendere le proprio foto e i propri servizi
- Le 3 aree “segrete” che fanno davvero la differenza in termini di visibilità e guadagni (leggi: “successo”).
Ma andiamo con ordine…
La storia di un giovane fotografo romano di borgata
Quella che sto per raccontarti è una storia come tante altre.
Una storia in cui da una parte c’è una grande passione – la fotografia – e dall’altra una grande esigenza (la necessità di monetizzare quella stessa passione).
Era l’aprile del 2007 e ricordo che avevo appuntamento con un “nome” e “cognome” qualsiasi in un quartiere dormitorio dell’estrema periferia romana, San Basilio.
In quel periodo mi occupavo di vendita diretta e consulenza artistica a collezionisti e aziende.
Sono sincero:
Sebbene fossi ormai abituato a girare in lungo e in largo l’Italia a causa del mio lavoro…
… l’idea di iniziare la giornata con un “appuntamento” nel quartiere di San Basilio non mi entusiasmava affatto.
Quando suonai alla porta venne ad accogliermi un ragazzo sulla trentina di nome Mario.
Fra un sorso di caffè e l’altro mi raccontò che era stato licenziato dalla società informatica per cui lavorava.
Così… in attesa di ricollocarsi, aveva così deciso di crearsi un reddito alternativo sfruttando la sua grande passione.
La fotografia.
Mi mostrò con orgoglio anche la sua attrezzatura professionale.
Non ebbe alcun timore nel confessarmi che gli era costata una cifra intorno ai cinquemila euro.
Poi mi disse che da circa 6 mesi aveva messo online un sito internet per promuoversi come free-lance.
<< ‘Sto sito web è come una goccia di pioggia durante un uragano. >>, aggiunse.
<< Nessuno se lo caga. >>
<< So tutto di tecnica fotografica e niente di marketing. >>, aggiunse.
<< Negli anni ho partecipato a decine di corsi e workshop sulla fotografia, eppure… ripensandoci, mi rendo conto che l’aspetto più importante per un fotografo, oggi, non è più saper scattare ottime fotografie ma sapersi promuovere in modo efficace. >>, disse al termine del nostro incontro.
Quella frase mi entrò in testa e mi accompagnò per tutta la giornata.
Eravamo ancora nel 2007.
Facebook in Italia non lo conosceva quasi nessuno.
Di smartphone in giro non se ne vedevano.
E quando parlavi di spread o mutui subprime la gente ti guardava come se fossi un alieno, perchè la crisi economica doveva ancora arrivare…
Sembra preistoria, vero?
Eppure parliamo solo di qualche anno fa.
Nonostante questo, già all’epoca un fotografo di nome Mario che abitava in un quartiere degradato di Roma aveva intuito prima di altri il cataclisma che di lì a qualche anno avrebbe stravolto completamente il mercato fotografico contemporaneo.
E qui veniamo al nocciolo della questione.
Perchè il tuo vero business non è la fotografia!
Ok.
Te la butto lì senza girarci troppo intorno: se vuoi vendere foto il tuo business principale NON è la fotografia.
Immagino che a questo punto avrai già sbarrato gli occhi.
Luca… ma che diavolo stai dicendo?
Mica vendiamo mozzarelle, noi fotografi.
In realtà la cosa che voglio che tu capisca è questa:
Se sei un fotografo il tuo vero business non è la fotografia.
Ti faccio un altro esempio:
Se sei il titolare di un negozio di scarpe la tua vera attività non è produrre scarpe, o esporre scarpe, o vendere scarpe, ma far entrare clienti nel tuo negozio.
Il che non ha nulla a che fare con la qualità delle tue scarpe.
So che questo potrà sembrarti un concetto contro-intuitivo.
E forse in parte lo è.
Ma paradossalmente potresti vendere scarpe di una qualità inferiore rispetto ai negozianti del tuo stesso quartiere ed essere comunque più bravo di loro a far entrare clienti nel tuo negozio.
In altre parole:
Un business sostenibile e remunerativo non può prescindere dalla “capacità” di attrarre la giusta clientela con le giuste strategie.
Perciò:
- Se hai un negozio di scarpe non vuol dire che sei nel “business delle scarpe”
- Sarai davvero nel “business delle scarpe” solo quando ti mostrerai capace di attirare nel tuo negozio clienti disposti a spendere soldi per le tue meravigliose scarpe
Stesso discorso per la fotografia.
Ecco perchè oggi più che mai – che tu sia già un fotografo part-time o full-time, o che tu voglia trasformare questa splendida passione in un’attività redditizia – imparare l’arte della promozione e del marketing non è più un optional ma un imperativo.
Ormai la storia la conosci meglio di me.
In un’epoca in cui tutti hanno un telefonino con la fotocamera e dove la quantità di fotografi amatoriali cresce ogni giorno esponenzialmente (in tutto il mondo)…
… saper fare delle buone fotografie non è più sufficiente per emergere dal rumore di fondo e dalla concorrenza sempre più agguerrita.
Perciò, se non sai come promuovere efficacemente la tua immagine, altri fotografi lo faranno meglio (e prima) di te.
Su questo non c’è discussione, è un dato di fatto.
E nel tuo negozio di scarpe non entrerà nessuno…
Come scrive Luca Pianigiani:
L’errore madornale commesso da molti fotografi (e forse anche da te)
Domanda:
Cosa accade quando un certo numero di persone o di aziende si ritrovano a dover competere all’interno di un mercato in recessione e con una concorrenza sempre più agguerrita?
Prima di proseguire nella lettura pensaci un attimo su e poi datti una risposta.
Fatto?
Bene.
In genere accadono tre cose:
- Una fetta consistente molla, dando la colpa alla crisi o alle contingenze esterne
- Un’altra fetta consistente continua a combattere, giocando però tutto sulla guerra dei prezzi al ribasso
- Una piccola percentuale decide infine di non agire sulle politiche di prezzo ma di “investire” in altre strategie di marketing e promozione
Di norma, questa percentuale più piccola è anche quella che nel tempo riuscirà a costruire il business più solido e dunque meno soggetto alle periodiche “crisi” di settore che prima o poi affliggono – in modo ciclico – tutti i mercati del mondo.
Parlando di fotografia, questa categoria è in genere costituita da due tipologie di fotografi:
- Fotografi coraggiosi con parecchi anni di esperienza alle spalle ma aperti al cambiamento, in grado quindi di abbandonare senza timore le vecchie logiche di mercato e abbracciare entusiasti nuove strategie di marketing e promozione
- Fotografi giovani e intraprendenti, quasi sempre nati e cresciuti in piena rivoluzione digitale, che hanno già una forte familiarità con gli strumenti offerti da internet e dai social media e che dunque sono già – per loro stessa natura – predisposti al continuo cambiamento e alla sperimentazione.
Ma stiamo pur sempre parlando di una piccola percentuale.
Come ti spiegavo prima…
… la stragrande maggioranza dei fotografi in attività decideranno di giocarsi tutta la partita sul prezzo più conveniente per il cliente – che spesso è anche quello più basso – commettendo in tal modo un errore madornale.
Così facendo, infatti, questi fotografi dovranno prima o poi fare i conti con alcune leggi immutabili del marketing e del commercio.
Vediamole insieme…
Prima Legge
I prezzi non possono continuare a scendere all’infinito.
Esiste infatti un limite che non può essere oltrepassato.
E spesso questo limite non ha nulla a che fare con il “valore minimo percepito da parte dei tuoi clienti”.
Tale limite invalicabile va a braccetto con una semplicissima legge che tutti gli imprenditori conoscono, ossia:
Quando le spese che sostieni per portare avanti la tua attività sono maggiori dei ricavi, il guadagno scompare e tu devi chiudere bottega.
Di conseguenza: più il prezzo dei tuoi servizi scende, più il tuo margine di guadagno si assottiglia.
Seconda Legge Un prezzo basso viene spesso percepito come sinonimo di “scarsa” qualità. Ma questo “loro” (i tuoi clienti) non te lo diranno mai… Al tempo stesso, si sentiranno “inconsciamente” autorizzati a chiederti ulteriori sconti proprio perchè non daranno grande valore al tuo lavoro e al tuo tempo. Terza Legge A parità di prezzo i clienti opteranno sempre per il fotografo che ha investito di più sulla propria immagine e sul proprio posizionamento nel mercato. In altre parole, avere un brand consistente o un’immagine “riconoscibile” aumenta esponenzialmente il valore percepito dei tuoi servizi. Quarta Legge È molto più conveniente vendere a meno clienti ma “buoni”, piuttosto che vendere a molti più clienti ma a prezzi decisamente inferiori. E questo per due motivi: Riflettici. Ragionaci. Se necessario rileggilo più e più volte. E veniamo adesso ad un’altra questione spinosa… Nel libro bestseller Bold: How to Go Big, Create Wealth and Impact the World Peter H. Diamandis e Steven Kotler ci forniscono un’illuminante guida su come ognuno di noi possa oggi creare un impatto consistente nel proprio mercato o settore di riferimento abbinando le sempre più potenti tecnologie esistenti al pensiero laterale (e più in generale alla creatività). In particolare, fra i tanti concetti del libro che mi hanno colpito… ce n’è uno che vorrei sottoporre subito alla tua attenzione. Secondo i due autori, infatti, l’aumento esponenziale di micro-imprenditori che partendo dal nulla hanno creato imprese di straordinario successo è dovuta essenzialmente a 6 fattori che iniziano tutti con la D, e cioè: A mio modesto parere, queste 6D – questi 6 principi, diciamo così – ben si adattano anche al mercato fotografico moderno, non credi? Già… dirai tu. Ma tutto questo dove ci porta? Semplice. Ci porta a tutto quello che oggi realmente serve per costruire un business fotografico di successo che dipenda il meno possibile dalle condizioni di mercato “esterne” e dalla quantità (e qualità) della concorrenza. Te ne parlo meglio nella prossima sezione… Per poter oggi costruire un business remunerativo in un mercato fotografico sempre più affollato e competitivo devi necessariamente investire in queste tre aree, fra loro complementari. In altre parole dovresti (già) aver ben chiaro: In pratica: Tutto ciò che viene prima della vendita. Tutta la comunicazione che devi mettere in atto per attrarre l’attenzione dei clienti. Pianificare una buona strategia di marketing equivale a mettere in atto quelle strategie promozionali che possono darti un ritorno tangibile nell’immediato… … evitando di buttare tempo e soldi in azioni promozionali che alla lunga si rivelano solo degli specchietti per le allodole. In altre parole dovrai essere in grado (da solo o attraverso collaborazioni commerciali) di: Ma questo è un bene! Infatti più scelte ti si pongono davanti… più sarai in grado di decidere quali strategie sfruttare e quali invece mettere da parte. Vale a dire conoscere quelle “giuste leve emozionali” che fanno compiere ai potenziali clienti alcune azioni cruciali, fra cui ad esempio: richiedere un preventivo, assoldarti per un servizio o una consulenza, raccomandarti ad altri amici, professionisti o aziende tramite “passaparola”. In altre parole puoi far crescere i tuoi guadagni in modo esponenziale sapendo come: Come dici? Tanto? Troppo? Ma no! Se pensi che la stragrande maggioranza dei fotografi non mette in atto neanche il 10% di quello che ti ho appena elencato, capisci bene che non ti servirà affatto conoscere a menadito ogni strategia… In questo articolo hai appreso: Tu che ne pensi? In quale delle 3 aree citate (modello di business, marketing, vendita) ti senti più debole? Lascia pure un commento qui sotto e dì la tua 😉 Luca Vehr è l’esperto n°1 in Italia di marketing per fotografi e fondatore del primo blog interamente dedicato alla vendita e alla promozione in fotografia (mercatofotografico.net). A differenza di tutti gli altri esperti di marketing che operano in più settori e per varie tipologie di clienti, il suo focus e le sue strategie sono rivolte – da oltre 15 anni – esclusivamente al mercato fotografico. Questo per il cliente significa ottenere un metodo di vendita e di promozione altamente specialistico per il settore della fotografia, che va al di là della tecnica o del semplice passaparola. Proprio per questo motivo è l’esperto di marketing fotografico più seguito d’Italia, e solo la sua newsletter conta ad oggi oltre 7.250 iscritti. Luca crede fermamente nella capacità di ogni fotografo di trasformare la propria passione in un’attività professionale ad alto rendimento, attraverso l’uso del web, del marketing digitale, e lo sviluppo della propria autorevolezza. Attraverso i suoi corsi dall’alto potere “trasformativo”, Luca ha già aiutato in questi anni migliaia di fotografi a ripensare la propria attività da un punto di vista imprenditoriale e molto più orientato al mercato.
Le 6 “D” del cambiamento (riguardano anche te, caro fotografo…)
La formula del (vero) successo in fotografia
AREA 1 – Il tuo modello di business
AREA 2 – Il marketing per fotografi
AREA 3 – I principi essenziali della vendita
Riepiloghiamo:
Che dire… complimenti 🙂
Poi, dico che questo post è un capolavoro da salvare nei preferiti e rileggere più volte. Finalmente, non il solito blog di fotografia sulla tecnica, questo si distingue per freschezza e qualità dei contenuti. Sono sicuro che diventerà un riferimento per molti fotografi, uno dei primi sono io 🙂
Grazie caro 😉
In effetti sto facendo del mio meglio… mi auguro che il messaggio arrivi forte e chiaro al mondo dei fotografi, e che soprattutto ci sia un “confronto”…
E poi sì… non dico che la tecnica non serva (sarei matto), ma la mia esperienza professionale mi dice che c’è bisogno di entrare subito in una nuova era… non solo come approccio alla fotografia ma anche e soprattutto come “visione” d’insieme…
A presto!
Grazie Luca, trovo molto illuminante questo articolo ^_^sopratutto per le strategie di marketing dove io sono debolissima anche se mi sono impegnata nel modo sbagliato sicuramente visti i risultati, sono pronta a modificare, trasformare tutte le mie laccune, oltre le difficoltà di fare i conti con l’informatica che sicuramente per le nuove generazioni è molto più semplice. Oggi grazie a questi tutorial sono maggiormente motivata.
Bravo!
Un articolo veramente interessante che va a coprire il vuoto troppo spesso trascurato tra capacità fotografiche e capacità di vendita. Sicuramente smonta tante visioni romantiche della fotografia (io fotografo bene = io vendo), ma altrettanto sicuramente ci fa bene riflettere su quello che ci racconta Luca.
Bella la parte sui tre “Pilastri” per un business fotografico di successo: l’ho segnata nel mio blocchetto degli appunti!
Paolo
Ue grazie!!
Si… la visione romantica della fotografia è morta da tempo… ho sempre pensato che non ci sia cosa peggiore per una persona di talento (non solo per un fotografo) che buttare via la propria unicità semplicemente perchè non si sa come “promuoversi”.
Spesso i creativi (e ripeto: non solo i fotografi) hanno strane “credenze” riguardo al marketing e alla vendita, come se fossero delle questioni “aliene” che a loro non riguardano… o peggio ancora come se fossero delle strategie da venditori di pentole o materassi. Che credenza assurda!
Ma la verità oggi è una sola: chi si occupa di “fotografia” si occupa già di “comunicazione”… e imparare a comunicare NON è (più) ormai un optional ma un MUST.
Sono contento che ti sia piaciuta la mini-infografica con i 3 pilastri, perchè in effetti ho cercato di rendere semplice quello che purtroppo oggi molti esperti di business e di marketing rendono complicato. Ma alla fin fine non lo è affatto.
Come dico sempre: da una chiara visione scaturisce sempre una chiara strategia. No?
Articoli di grande interesse e qualità. Talmente tanto che, perdonami, sarebbe consigliabile non condividere con troppa gente 😀
Ah ah ah!!!
Ciao Marco e benvenuto 😉
In veritá la mia esperienza mi dice che oltre il 70% delle persone (in qualsiasi settore) non mette mai in pratica quello che impara, anche quando paga per avere informazioni rilevanti. Figuriamoci se parliamo di articoli “gratuiti”…
Vorrá dire che magari in futuro metterò a disposizione contenuti ancora più esclusivi per gli iscritti alla newsletter… oltre ai corsi che lancerò prossimamente.
Grazie del contributo
Luca
Ringrazio per i consigli che ritengo azzeccati, ma relativamente all’area del marketing segnalo una lacuna basilare che sono i sondaggi: più una persona è competente in una attività e più i suoi punti di vista sono diversi a da quelli dei suoi clienti…e se non li va a scoprire, con un po’ di umiltà, difficilmente avrà successo.
Cordiali saluti.
Ciao Andreas… non capisco però a cosa ti riferisci. A qualche elemento in particolare dell’articolo? Puoi essere più specifico?
Molto interessante…grazie davvero…ho letto anche gli articoli su come individuare i potenziali clienti e la gestione del blog….non c sarei mai arrivato…complimenti e grazie
Ciao e grazie a te per l’interesse…
Sicuramente molto interessante e attualissimo! Io sono una fotografa “romantica” che pensa e s’illude ancora che la qualità del lavoro sia vincente … sono decisamente fuori epoca 😀
Inutile dire che il mio punto debole è il marketing; sono una pessima venditrice di me stessa. Ti ringrazio per la missione che hai deciso di svolgere per salvare la nostra categoria dall’oblio e te ne sarò sicuramente grata se mi aiuterai a trovare qualche geniale chiave di svolta!
Nè sul modello di business, nè nel marketing e nemmeno nelle vendite.
Tutto ciò va fondato su qualcosa e – a quanto pare, e ho capito – quel qualcosa sono i propri valori. A livello umano sono chiari, affiancandoci la fotografia e volendo trovare dei servizi il tutto si fa molto più complicato.
Io per dire sono, come Mario, tutta tecnica.
Iniziai a studiare fotografia ben 9 anni fa, sapevo fotografare, ma scattavo la qualunque.
Sfavorevole il periodo di non volermi motivare al confronto umano-umano la maggior parte delle cose apprese furono da autodidatta.
Un bel giorno mi andai a fare un’altro di quei bei corsi per imparare a scattare (in ambito pubblicitario) e mi fu affidato – in collaborazione – un e-commerce di un grosso cliente nazionale.
Ho sempre attuato pochi progetti, sostanzialmente la parte creativa e bella che sopita, o comunque non la reputo da WOW, ma il discorso è che non ho manco una chiara visione dei campi di applicazione della fotografia per potermi inserire in un determinato mercato. Pubblicitaria? Cerimonialista? Eventi? Ritratti?
Insomma, credo (e spero) di esser riuscito a spiegarmi, son talmente tanti i campi di applicazione che non riesco ad identificarli chiaramente. Quindi possiamo dire che ai 3 pilastri – al momento – manca dove poggiare